E’ complicato tornare qui dopo quasi
un anno di assenza e dire “mi mancavano tempo e voglia di scrivere… soprattutto
la voglia”, ma è la verità: mi sono trovato ad assistere, nei momenti di tempo
libero (e molte volte anche durante quelli di studio), ad una lenta e
progressiva pseudo-morte cerebrale dell’ambiente sociale. Sì, lo so, siete
stanchi come me di assaggiare questa minestra che non cambia mai. Abbiate
pazienza.
Se volete più dettagli in merito,
accendete la televisione o leggete un quotidiano. A prescindere dal canale su
cui vi siete sintonizzati, o dall’articolo che state leggendo, sarà impossibile
non constatarne la pochezza e la superficialità. La mediocrità è il grande
esempio di questi tempi (forse perché si trascorre il tempo in maniera
mediocre a vivere una vita altrettanto mediocre). E’ come se fosse
stato deciso di imporre dei limiti all’intelligenza e al comportamento umani,
adottando stereotipi e argomenti-scappatoia tipici, che valgono da jolly in un po’
tutte le situazioni.
Data la situazione politica italiana
attuale a casa non si fa altro che seguire tutti i telegiornali possibili ed
immaginabili, tutte le trasmissioni fantapolitiche possibili ed immaginabili, e
dare vita a tutte le soluzioni da bar per ristabilirci e uscire dal merdaio in
cui siamo stati lanciati. Soluzioni che ovviamente si risolvono magicamente con
insulti agli schieramenti politici opposti. Ovviamente ogni possibile
discussione - durante i pasti, o comunque quando la tv è accesa - è passabile
di censura. Poi, finita la giornata, si ricomincia da zero il giorno seguente,
in un abietto loop interminabile di “Abbiamo bisogno di… Ah, se non si fosse
fatto quello… Siamo senza soldi e lo Stato non ci aiuta…” eccetera eccetera. La crisi non è tanto il
dover tirare la cinghia e risparmiare. La crisi è comportamentale. E’ verbale. E’
cerebrale. E’ globale.
Ma forse sono io troppo
pessimista.
D’altronde stavamo per scivolare
nella merda perché non sapevamo chi sostituire a nonno Napo, dando prova di un
incredibile dinamismo sociale nel temporeggiare così tanto che nonno Napo ci ha
salvato il culo con la prima ricandidatura storica. Peccato poi che dalla sua
ricandidatura sino ad ora è stato il resto del sistema governativo ad andare a
puttane (in tutti i sensi). Ma ora è tutto okay.
D’altronde finalmente hanno condannato
Berlusconi e quindi tutti i programmi della televisione italiana hanno avuto un
attimo di grottesca felicità per poi rendersi conto che dopo anni e anni di leggi
ad personam, anche i programmi erano diventati ad personam e pertanto non
sapevano più di chi parlare. Ma ora è tutto okay.
D’altronde ora c’è Papa Francesco
che ci salverà tutti perché si porta dietro una borsa da sé anziché delegare l’arduo
compito a qualcun altro. Quando è venuto a Cagliari ha fatto un discorso
spettacolare (!) e la gente - che fino al giorno prima imprecava e voleva
uccidere il vicino - ha improvvisamente avuto un orgasmo mistico, decidendo che
Gesù sarebbe venuto a salvare tutti e vaffanculo crisi, ti risolviamo in modo
che oggi preghiamo tutti insieme, e ci vantiamo di avere Sua Santità qui in
casa che ci dice le cose belle. Poi però 24 ore dopo Sua Santità è altrove, qui
ricomincia il loop di operai in protesta con turisti disorientati, e Gesù non
se lo caga più nessuno. Ma ora è tutto okay. In fondo, di cosa dovrei
preoccuparmi? Va tutto benissimo!
Diavolo, nemmeno 1984 di Orwell riusciva
a darmi tanta inquietudine.
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