04/10/13

Reboot



E’ complicato tornare qui dopo quasi un anno di assenza e dire “mi mancavano tempo e voglia di scrivere… soprattutto la voglia”, ma è la verità: mi sono trovato ad assistere, nei momenti di tempo libero (e molte volte anche durante quelli di studio), ad una lenta e progressiva pseudo-morte cerebrale dell’ambiente sociale. Sì, lo so, siete stanchi come me di assaggiare questa minestra che non cambia mai. Abbiate pazienza.

Se volete più dettagli in merito, accendete la televisione o leggete un quotidiano. A prescindere dal canale su cui vi siete sintonizzati, o dall’articolo che state leggendo, sarà impossibile non constatarne la pochezza e la superficialità. La mediocrità è il grande esempio di questi tempi (forse perché si trascorre il tempo in maniera mediocre a vivere una vita altrettanto mediocre). E’ come se fosse stato deciso di imporre dei limiti all’intelligenza e al comportamento umani, adottando stereotipi e argomenti-scappatoia tipici, che valgono da jolly in un po’ tutte le situazioni.

Data la situazione politica italiana attuale a casa non si fa altro che seguire tutti i telegiornali possibili ed immaginabili, tutte le trasmissioni fantapolitiche possibili ed immaginabili, e dare vita a tutte le soluzioni da bar per ristabilirci e uscire dal merdaio in cui siamo stati lanciati. Soluzioni che ovviamente si risolvono magicamente con insulti agli schieramenti politici opposti. Ovviamente ogni possibile discussione - durante i pasti, o comunque quando la tv è accesa - è passabile di censura. Poi, finita la giornata, si ricomincia da zero il giorno seguente, in un abietto loop interminabile di “Abbiamo bisogno di… Ah, se non si fosse fatto quello… Siamo senza soldi e lo Stato non ci aiuta…” eccetera eccetera. La crisi non è tanto il dover tirare la cinghia e risparmiare. La crisi è comportamentale. E’ verbale. E’ cerebrale. E’ globale.

Ma forse sono io troppo pessimista.

D’altronde stavamo per scivolare nella merda perché non sapevamo chi sostituire a nonno Napo, dando prova di un incredibile dinamismo sociale nel temporeggiare così tanto che nonno Napo ci ha salvato il culo con la prima ricandidatura storica. Peccato poi che dalla sua ricandidatura sino ad ora è stato il resto del sistema governativo ad andare a puttane (in tutti i sensi). Ma ora è tutto okay.

D’altronde finalmente hanno condannato Berlusconi e quindi tutti i programmi della televisione italiana hanno avuto un attimo di grottesca felicità per poi rendersi conto che dopo anni e anni di leggi ad personam, anche i programmi erano diventati ad personam e pertanto non sapevano più di chi parlare. Ma ora è tutto okay.

D’altronde ora c’è Papa Francesco che ci salverà tutti perché si porta dietro una borsa da sé anziché delegare l’arduo compito a qualcun altro. Quando è venuto a Cagliari ha fatto un discorso spettacolare (!) e la gente - che fino al giorno prima imprecava e voleva uccidere il vicino - ha improvvisamente avuto un orgasmo mistico, decidendo che Gesù sarebbe venuto a salvare tutti e vaffanculo crisi, ti risolviamo in modo che oggi preghiamo tutti insieme, e ci vantiamo di avere Sua Santità qui in casa che ci dice le cose belle. Poi però 24 ore dopo Sua Santità è altrove, qui ricomincia il loop di operai in protesta con turisti disorientati, e Gesù non se lo caga più nessuno. Ma ora è tutto okay. In fondo, di cosa dovrei preoccuparmi? Va tutto benissimo!

Diavolo, nemmeno 1984 di Orwell riusciva a darmi tanta inquietudine.

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