01/01/12

Musica = Idea

Per un bandista che collabora con altre bande musicali, il periodo delle vacanze natalizie si rivela sempre una buona occasione per rivedere persone e lavorare insieme per provare e riprovare i pezzi che costituiranno il risultato finale del concerto.
Tuttavia col passare del tempo ci si accorge che ogni banda (e ogni direttore) ha un approccio completamente diverso alla musica, proprio perchè è diverso il concetto di ognuno di cosa sia la musica.

Credo di essere stato molto fortunato, perchè il direttore della banda con cui sono cresciuto ha un ottimo modo di concepire l'idea della musica.
Mi spiego meglio.
Ci sono tanti tipi di musicisti. Per alcuni musicisti, fare musica significa semplicemente leggere le note. Stop. Altri arrivano a prestare orecchio alle dinamiche (rendere bene un forte, un piano, un crescendo, un diminuendo, eccetera). Altri ancora non solo riescono a leggere le note e impostare le dinamiche, ma addirittura si sintonizzano sulla stessa lunghezza d'onda del compositore, imbevendosi della sua idea e facendo in modo che anche un pubblico profano riesca a percepire che c'è un qualcosa, nell'esecuzione, che fa tremare l'anima.
E così, ci sono bande musicali dove si leggono solo le note, bande musicali che buttano un occhio anche alle dinamiche, e bande musicali che diventano l'espressione stessa del brano che eseguono.
Ultimamente non posso fare a meno di notare che al 90% delle volte una banda diventa quello che il direttore è (nel bene e nel male). Ma questo perchè spesso manca l'interesse, da parte sua, a trasmettere ai bandisti quella che dev'essere l'idea del pezzo.

Questa breve introduzione per arrivare alla domanda: cosa è la musica?
Su Wikipedia o in qualsiasi altro posto, troverete migliaia di spiegazioni, decine di categorizzazioni, tutte più o meno riassumibili in una grande risposta.

LA MUSICA E' UN'IDEA.

Potete tornare ai canti gregoriani e alla musica sacra cristiana, e da lì balzare al barocco di Bach e alla musica romantica di Mozart, al modernismo di Ravel, Debussy, Boulez arrivando ai giorni nostri con le avanguardie di musica seriale di Cage e Boulez o il minimalismo di Glass e Reich: è stato un bel giro, certo, e avete assistito a delle differenze incredibili su come quelle dodici note vengono usate. Ma il PERCHE' vengano usate, è uguale per tutti i compositori, a qualsiasi livello di bravura, in qualsivoglia periodo storico: vengono usate per comunicare un'idea.
E no, non sto restringendo il discorso solo alla musica classica "colta": anche nei Pink Floyd c'erano idee, per esempio.

Un bravo musicista è quello che riesce a far entrare lo spettatore profano nel mondo musicale che si sta creando. Un bravo musicista è quello che ti fa battere i piedi con una giga veloce, che ti strappa una lacrima con un adagio patetico e carico di sofferenza, che ti porta al limite del dormiveglia con pattern ipnotici e rilassanti. In definitiva, uno che riesce a comunicare la sua idea senza l'uso delle parole (e qui mi fermo, o si entrerebbe nel concetto di musica come linguaggio. Concetto che peraltro condivido e appoggio pienamente).



Qui le risposte preconfezionate pioveranno a raffica secondo lo schema mentale delle persone:
1 - "Quella musica è una merda";
2 - "Ma quella non è musica";
3 - "Ma la cosa è soggettiva";
L'unica cosa che mi è chiara di persone che parlano così, è che o non hanno recepito l'idea del compositore dietro al pezzo, o si sono innamorati di particolari passaggi musicali perchè sono più sensibili a quei suoni. Ma in definitiva cercano solo di trovare una scusa politically correct di fronte alla propria ignoranza musicale e alla ristrettezza del loro campo d'azione.

Si tratta sempre di sapersi astrarre dal mondo reale per cercare di entrare nella mente del compositore.
Molte volte neanche ci si interroga più sul titolo di un lavoro.
Esempio brutale: includo in un disco chiamato "Armageddon" dieci minuti di silenzio tra due tracce di caos musicale assoluto.
"Ma che cazzo è?", direte voi.
Non chiedetevi cosa è. Lo sapete già che state ascoltando il silenzio. Chiedetevi invece che cosa rappresenta. Attivate il cervello, cercate di farvi un'idea. Analizzatela. Immergetevici. Dovete far vostra quell'idea, o non capirete mai interamente il brano.

Se io vi dicessi che quel silenzio è la pausa prima dello slancio finale della distruzione del mondo (musicalmente parlando), sono sicuro che (a seconda vostra intelligenza) quei dieci minuti di silenzio acquisirebbero un'importanza enorme. Altrimenti sarebbe come saltare il capitolo di un libro. Vi verrebbe a mancare la visione d'insieme dell'idea che l'autore vi vuole rendere.

Mi fermo, che se no continuo per ore: il resto fatelo voi.



P.s: siccome ho buttato giù un flusso di roba su cui rimuginavo da giorni e ora non ho tempo di ricontrollare, sentitevi liberi di chiedere chiarimenti e insultare. Nel caso peggiore vi mando a casa una picture collection di Wanna Marchi con una gangbang di giovani Malgiogli.

5 commenti:

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    LA fine del mondo è vicina, arrendetevi, saremo clementi con le donne e i cani da passeggio.

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  2. Te lo dico da bassista... hai preso il punto.

    Comunicare un idea o, come l'avevo ragionata io, le emozioni dietro al pezzo.

    E le canzoni brutte, a mio avviso, non sono altro che canzoni dove o noi non siamo capaci di sintonizzarci sul pezzo, o l'autore non è stato capace di comunicarcele.

    E belle immagini!

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  3. Kurdt: Credo di non aver capito se volevi esprimere un'idea o se il tuo è un commento completamente randomizzato :D

    Minkia Mouse: Idea, emozioni, fa tutto brodo. E se sono buone idee e buone emozioni, il brodo è ottimo. Le canzoni "brutte" o sono ripetizioni sterili di note senza alcuna dinamica che il nostro orecchio percepisce come apprezzabili ma dalle quali il nostro cervello è lontano anni luce, o sono semplicemente (come tu dici) tentativi falliti da parte dell'autore di rendere la propria idea.
    Grazie per il supporto comunque :)

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  4. MaRoc, sto solo impazzendo, ogni tanto mi capita, stavo pensando ad un cane da passeggio rapito da un gatto strabico sopra un astronave di marmellata.

    La colonna sonora della scena sarebbe di Gershwin.

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  5. Grandioso. Perchè non farci un cortometraggio?

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