18/05/12

L'uomo sfiga del futuro

A suo tempo Dead Space si rivelò un ottimo investimento, che fece risalire parecchio la mia speranza nel genere un po' disastrato dei survival horror. Forte di una trama interessante, un motore grafico fluido e un main character tanto carismatico quanto sfigato, ricordo che mi tenne incollato al monitor per diversi giorni facendomi rischiare numerosi infarti.
Bene: ladies and gentleman siamo al secondo capitolo e Isaac Clarke non è mai stato così sfigato.

Isaak Clarke riflette sulla propria cattiva stella.
L'apertura del secondo episodio appare un pochino nebulosa e spaesante: c'è un tipo che pare uno psicanalista. E ci parla. E ci chiede cose. E ci siamo già rotti il cazzo di lui.
Ecco quindi che si scatena un assalto in piena regola da parte dei mutanti di turno, i soliti Necromorfi.  Quando? Dove? Perchè? Non si sa, ma corri Isaac, corri! Col fiato a zero e col batticuore a mille sia Isaac Clarke che il giocatore cominciano a riordinare le idee: veniamo così a conoscenza che "il quando" è tre anni dopo il primo capitolo; "il dove" è sul cosiddetto Sprawl, una stazione orbitante intorno a Titano (una delle lune di Saturno); "il perchè"... beh, a quanto pare la vostra mente è un pochino incasinata e labile. E contiene informazioni preziose. Molto preziose. Tanto preziose che, come se non bastasse la minaccia aliena, un po' tutti gli umani cercheranno di infilarvela su per il culo sino alla fine (del gioco, non del culo).

Questo non vale per Franco, il quale però sta per lasciarci la pelle. Quindi non importa.
La trama è semplice: salvare la pellaccia facendo largo consumo di munizioni e budella mutanti. Il problema è un altro: arrivare dal punto A al punto B è sempre maledettamente tortuoso. Preparatevi, ogni volta ci vorranno dieci passi per spostarsi interverrà il merdosissimo fattore casualità che vi regalerà strani contrattempi e luuuuuuuuuuunghi giri. Da qui la mia convinzione che in questo episodio il carisma di Isaac Clarke sia solo vagamente paragonabile alla sua sfiga.

Beh un po' è sfigato, dai.
E per quanto riguarda il gameplay? Beh, nonostante un paio di cose che non mi sono piaciute affatto, il gameplay ha avuto un generale miglioramento. Beninteso, non che quello del precedente episodio fosse di bassa qualità: il protagonista era solo un pochino più rallentato nei movimenti. Ora il signor Clarke risulta più fluido e può interagire con l'ambiente in modi differenti dall'aprire una porta o premere un bottone. Il modulo cinetico acquisirà un'importanza cruciale nei combattimenti (a livelli difficili le munizioni scarseggiano: perchè non appropriarsi quindi di qualche artiglio per impalare qualche nemico? Se la concitazione del momento lo permette, ovviamente), così come quello per la stasi. Migliorata la tuta, che anziché rivelarsi un semplice upgrade della tuta base cambia ogni volta aspetto (anche l'occhio vuole la sua parte). Maggior varietà e maggior importanza strategica per le armi, che peraltro mantengono lo stesso azzeccato sistema di evoluzione delle caratteristiche di Dead Space (così come tuta e moduli vari).
Gli ambienti sono decisamente più vari, colorati e meno claustrofobici dell'episodio precedente. I puzzle che si pareranno di fronte a noi possono essere risolti in diversi modi, permettendo al giocatore diverse strategie e una maggior libertà di movimento.
Introdotte alcune sequenze più "action" dove una mira poco meno che millimetrica e la ripetuta pressione del tasto di interazione saranno la nostra salvezza.

Occazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzooooooooooooo!!!
Però ho riscontrato alcune cosucce che non ho gradito più di tanto. Prima tra tutte l'atmosfera: il primo episodio faceva letteralmente stringere il culo al giocatore. Si aveva la sensazione netta ed onnipresente che Isaac Clarke non fosse mai al sicuro (e chi si è lamentato secondo me ha sbagliato gioco... che cazzo volevate, gli alberelli che segnalano un posto tranquillo? Fighette!). Sicuramente questo può essere sfibrante per un giocatore qualsiasi, ma chi ha apprezzato DS lo ha apprezzato proprio per questo: trasmetteva un'ansia e una sensazione di disagio incredibili. I nemici che uscivano di botto dalle pareti o dal soffitto, accompagnati da musiche veramente tensive facevano il resto. Non mi pare che nessuno sia morto di infarto.

Ecco il biglietto. Ora sparisci!
Un addicted player del primo episodio espone pacatamente a Clarke perchè il secondo sarebbe meno bello.
Tutto questo è stato livellato in DS2: in diverse zone manca la musica di tensione, cosa che porta il giocatore a sentirsi incosciamente "al sicuro". I nemici raramente escono all'improvviso da angolini nascosti. Stavolta al survival horror possiamo tranquillamente sostituire il termine "shoot'em up". Sopravvivere è molto facile, specialmente se avete già giocato il primo episodio: qui premete sul grilletto e andate avanti senza troppi problemi. Peccato.
Vediamo se DS3 riuscirà a fare di meglio.

Se non lo compariamo al fratellone, DS2 è un gioco davvero valido. Se lo compariamo a DS... beh, siamo ai livelli di un ottimo Crysis. Ma non è quello che stavate cercando, vero?
Voto 7/10 

2 commenti:

  1. Quoto la tensione di DS1, anche se l'ho notata solo fino al secondo capitolo...ormai sono troppo nerd e la strategia di gioco si capisce subito, perdendo quasi il gusto di giocare T_T

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  2. Concordo al 100%.
    Welcome back, Fannes ;)

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